domenica 31 maggio 2015
sabato 30 maggio 2015
Quasi modo
E fammi vento che naviga felice, / o seme d'orzo o lebbra / che sé esprima in pieno divenire.
E sia facile amarti / in erba che accima alla luce, / in piaga che buca la carne.
venerdì 29 maggio 2015
giovedì 28 maggio 2015
mercoledì 27 maggio 2015
martedì 26 maggio 2015
lunedì 25 maggio 2015
sugar Ray
Se siamo fortunati, non importa se scrittori o lettori, finiremo l'ultimo paio di righe di un racconto e ce ne resteremo seduti un momento o due in silenzio. Idealmente, ci metteremo a riflettere su quello che abbiamo appena scritto o letto; magari il nostro cuore e la nostra mente avranno fatto un piccolo passo in avanti rispetto a dove erano prima. La temperatura del corpo sarà salita, o scesa, di un grado. Poi, dopo aver ripreso a respirare regolarmente, ci ricomporremo, non importa se scrittori o lettori, ci alzeremo e, "creature di sangue caldo e nervi", come dice un personaggio di Cechov, passeremo alla nostra prossima occupazione: la vita. Sempre la vita
domenica 24 maggio 2015
sabato 23 maggio 2015
venerdì 22 maggio 2015
giovedì 21 maggio 2015
domenica 17 maggio 2015
sabato 16 maggio 2015
Patrizia Cavalli, da: Pigre divinità e pigra sorte
È tutto così semplice,
sì, era così semplice,
è tale l’evidenza
che quasi non ci credo.
A questo serve il corpo:
mi tocchi o non mi tocchi,
mi abbracci o mi allontani.
Il resto è per i pazzi.
sì, era così semplice,
è tale l’evidenza
che quasi non ci credo.
A questo serve il corpo:
mi tocchi o non mi tocchi,
mi abbracci o mi allontani.
Il resto è per i pazzi.
venerdì 15 maggio 2015
giovedì 14 maggio 2015
mercoledì 13 maggio 2015
martedì 12 maggio 2015
lunedì 11 maggio 2015
domenica 10 maggio 2015
sabato 9 maggio 2015
venerdì 8 maggio 2015
giovedì 7 maggio 2015
mercoledì 6 maggio 2015
martedì 5 maggio 2015
lunedì 4 maggio 2015
domenica 3 maggio 2015
Le sorelle Macaluso di Emma Dante chiude domenica 3 maggio la stagione di contemporaneo del Teatro Diego Fabbri | Forlì
"Tutto si ispira al piccolo racconto che mi fece una volta un amico. Sua nonna, nel delirio della malattia, una notte chiamò la figlia urlando. La figlia corse al suo letto e la madre le chiese: «in definitiva io sugnu viva o morta?» La figlia rispose: «viva! Sei viva mamma!» E la madre beffarda: «see viva! Avi ca sugnu morta e ‘un mi dicìti niente p’un fàrimi scantàri» (sììì viva... Io sono morta da un pezzo e voi non me lo dite per non spaventarmi)". Emma Dante
sabato 2 maggio 2015
venerdì 1 maggio 2015
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