mercoledì 12 ottobre 2016

angelo e maria



E non venga il giorno in cui tu possa dire: era meglio in Alvernia,
in quello squallido nido, in quel grigio minimalismo,
nella tua palandrana pagliaccia, disperatissimo.
Non ci sarà Papageno a tener desti i tuoi rami,
perché diano acerbi frutti dalle profonde ferite.
E soprattutto non piangere, non affliggere gli altri,
piccolo eroe di provincia, fakiro gassoso. 

[Angelo Maria Ripellino, La fortezza di Alvernia e altre poesie, Milano, Rizzoli 1967, p. 58]